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venerdì 17 agosto 2012

Utilizzo magico della Melissa


UTILIZZO MAGICO

La tradizione magica afferma che la melissa va raccolta dopo il giorno di San Giovanni, verso mezzogiorno. 
E' una pianta molto utile in amore in quanto consacrata a Venere,predispone agli incontri con persone importanti e dona serenità nel campo dei sentimenti.
Nel portafolgi o nella borsa aiuta a mantenere la parola data e a non trascurare impegni, e favorisce la fiducia in se stessi e negli altri.
Gli utilizzi magici della melissa che citerò provengono tutti dal libro di Laura Rangoni "il Grande libro delle piante magiche".
Purtroppo da altre fonti non sono riuscita a trovare niente di interessante per ora,ma ovviamente se mi capiterà qualcosa sotto mano posso sempre fare aggiunte. Se trovate qualcosa di interessante fatemi sapere!

Pozione per sognare: Si prendono 10 grammi di foglie di menta,10grammi di fiori di camomilla, 10grammi di fiori di lavanda e 10 grammi di fiori di melissa e si lasciano in infusione in un litro di acqua appena bollita, coprendo il recipiente con un coperchio, lasciando riposare fino a farla raffreddare, lasciandola in riposo tutta una notte, poi si filtra.Bere fino a 3 tazze da thè prima di coricarvi.Questo infuso può essere conservato massimo per 3 giorni in frigorifero.

Pozione contro la stanchezza esistenziale: Prendete 900 grammi di fiori freschi di melissa, 200grammi di scorza di limone, 200 grammi di scorza di cedro, 50 grammi di cannella, 50 grammi di pepe nero, 200 grammi di scorza di arancio amaro e lasciate macerare il tutto per una settimana in 5 litri di alcol puro.Filtrate accuratamente e conservare in una bottiglia di vetro scuro.

Pozione per fare innamorare: 50 grammi di foglie e fiori di melissa, 5-6 foglie di menta,4-5 chiodi di garofano,1 noce moscata,1 litro di vino bianco,la scorza di un limone.Prendete 1 litro di ottimo vino bianco tipo malvasia e mettete a macerare 50 grammi di fiori secchi di melissa, la menta, i chiodi di garofano e la noce moscata spezzettati nel mortaio e la scorza di un limone per due settimane. Offritene un bicchierino alla persona che volete fare innamorare.

Inserisco un inciso personale.. non per forza condivisibile da tutti...
Personalmente non credo esistano tisane,formule e quant'altro per fare innamorare qualcuno di noi,avere fortuna nella vita o più denaro... personalmente sono molto incuriosita dalla cosa, dalla storia di certe tradizioni e dai vari accostamenti tra formule e utilizzi delle piante e della natura per ottenere tutto ciò, ma ogni persona è libera di fare perché no i propri esperimenti e di trarne conclusioni... chissà magari per qualcuno funziona davvero :)
Credo però che la forza delle parole tramite le formule e la forza delle nostre azioni dal preparare una tisana al provare un incantesimo ci aiutino più che altro a focalizzare davvero i nostri obiettivi,a renderci più consapevoli di cosa vogliamo e a cercare di fare qualcosa di concreto per fare funzionare quello che ci sta' a cuore. Ovviamente funzionerebbe tutto meglio se dopo avere recitato un incantesimo e preparato una tisana o un amuleto ci spostassimo dalla nostra casa e cominciassimo ad unire un comportamento sano e corretto ricordandoci sempre di rispettare il prossimo per fare davvero che qualcosa nella nostra vita cambi.

Nel libro sono riportati anche bagni,incensi e talismani..non mi sembrava giusto fare un copia ed incolla e quindi ho preferito non aggiungere altro fino a quando non troverò altre fonti da cui attingere!
Ogni persona può creare il suo rituale e segnarlo nel proprio libro delle ombre,ovviamente quando si ha una buona conoscenza della pianta che si utilizza o pietra o quant'altro e si ha in mente ben chiaro il punto di arrivo anche senza bisogno di seguire nessun libro o consiglio altrui se non quelli provenienti da noi stessi! 
Questa è solo un'opinione..





martedì 22 maggio 2012

Melissa

Per cominciare ho deciso di parlare della MELISSA.




La Melissa appartiene alla famiglia delle Lamiacee che sono una famiglia di piante dicotiledoni dell'ordine delle Lamiales che comprende circa 200 specie diffuse soprattutto nel bacino del mediterraneo nelle regioni temperate e calde in terreni rocciosi,calcarei o sabbiosi.
Probabilmente originaria della Turchia.
Ne esistono di due tipi,la Melissa officinalis L. ssp. officinalis (quella di cui trattiamo)e la melissa officinalis L. ssp. altissima che si distingue per essere pianta di dimensioni maggiori (sino a 150 cm) ,densamente villosa, con foglie grigio tomentose,ma soprattutto emana un odore sgradevole.
Ecco qui il primo problema che ho incontrato. Cosa significano quei termini che ho evidenziato in grassetto?
Ho cercato la parola dicotiledoni: la classe dei dicotiledoni comprende piante a fiore nel cui seme l'embrione è fornito di due cotiledoni (vedi foto sulla sinistra)che sono foglie embrionali carnose,con struttura semplificata e in generale funzione di nutrimento dell'embrione dall'inizio della germinazione al momento in cui si sviluppano la radice e le prime foglie e l'individuo sia in grado di compiere la fotosintesi, e quindi di nutrirsi autonomamente.
Per la presenza di ghiandole ricche di oli essenziali aromatici e volatili vengono utilizzate come piante aromatiche in cucina ad esempio: rosmarino, salvia, menta, timo, origano, maggiorana....(tutte della stessa famiglia)

La Melissa ha un fresco profumo che ricorda il limone e la menta. Ha foglie opposte, piccoli fiori gialli prima della fecondazione e bianchi-rosacei dopo. E' un erbacea perenne di aspetto cespuglioso, le foglie sono pelose, con margine dentellato e solcate da numerose nervature.
Era venerata dagli antichi. I greci chiamavano questa pianta Melissophyllon ossia "fogliame delle api" ,infatti μέλισσα significa ape e φύλλον foglia,infatti è molto ricercata dalle api che ne ricavano un miele molto delicato.Gli antichi la consideravano sacra a Venere perché predispone agli incontri amorosi.
Dioscoride e Plinio la raccomandavano contro gli avvelenamenti, i morsi di cani rabbiosi e le ferite. Avicenna, medico e fisico persiano vissuto nel XI secolo,sosteneva che facesse bene al cuore rendendolo gioioso e rafforzandone l'animo. La pianta era utilizzata anche contro i dolori mestruali. 
Paracelso sosteneva che :" Non solo il male è stato creato per il nostro corpo, come il veleno, ma anche il bene che protegge la nostra vita, come la melissa".
Dioscoride ne descrive le proprietà nella sua opera "Materia medica"e sostiene che i fiori di melissa possano rendere la serenità perduta e allontanare dal cuore i pensieri tristi.
Siccome la melissa ha foglie a forma di cuore, nel medioevo si credeva che questa pianta fosse utile soprattutto ai disturbi del cuore, infatti, dopo secoli, è stato scoperto che riesce a calmare la tachicardia di origine nervosa.
Solo nel 1600 conobbe la massima popolarità come ingrediente di due ricette divenute celebri per la loro efficacia contro disturbi nervosi .Si tratta dell'Acqua della Regina d'Ungheria e dell'Acqua dei Carmelitani entrambe a base di alcool di 70°-80°. Ebbero uno strepitoso successo soprattutto presso le donne nella cura di emicranie,malinconia,depressione e svenimenti.E’ piuttosto indicativo al riguardo ciò che scriveva Madame de Sévigné in una lettera ad una sua amica sull'Acqua della regina d'Ungheria:
"Essa è divina: te ne ringrazio ancora; me ne inebrio ogni giorno; ne ho nella mia tasca. È una pazzia come il tabacco. Quando vi si è abituati non se ne può più fare a meno. Io la trovo buona contro la tristezza".
L'acqua dei carmelitani invece,realizzata dalle suore nel XVII secolo, ha la melissa come ingrediente principale, ma nel corso del tempo è stata sostituita con la meno costosa e più penetrante citronella.
Maud Grieve, autrice di A.Modern Herbal (1931), suggerisce l'uso della melissa contro l'indigestione e la febbre, tipico utilizzo delle altre Lamiacee. Altre fonti la consigliano come rimedio contro le verruche, le macchie ,le piaghe e contro l'herpes Labiale
Parecchi testi citano il suo impiego come stimolante: Nicholas Culpeper, erborista e botanico del Seicento scriveva" Va molto bene per stimolare la digestione e per aprire la mente", mentre John Evelyn, in un' annotazione del suo diario riporta :"La melissa è il rimedio principale per il cervello, in grado di rafforzare la memoria e combattere la malinconia ".
Nel 1696, sul London Dispensary si legge :"L'essenza di Melissa, contenuta nel vino delle Canarie, bevuta ogni giorno mantiene giovani, rinforza il cervello, allevia la depressione e previene la caduta dei capelli".Il suo utilizzo contro la calvizie non è contemplato, ma gli estratti alcolici di melissa possono rivelarsi utili per le persone affette da morbo di Alzheimer.
Nel 1725, il medico V.Krautermann scrive nel suo libro, destinato all'istruzione popolare e intitolato Der Curieuse und Vermunfftige Zauber-Artzt, che si deve mangiare la melissa (melissa officinalis) a cena per avere sogni allegri.
Come agisce nel nostro corpo?
Un'indefinita sostanza della melissa si lega ai recettori cerebrali dell' aceticolina e la pianta può quindi rappresentare un'arma efficace contro L'Alzheimer.
Il composto chimico noto come aceticolina è stato il primo neurotrasmettitore ad essere individuato. E' responsabile in molti organismi tra cui l'uomo della neurotrasmissione sia a livello di Sistema Nervoso Centrale che di Sistema Nervoso Periferico.
Gli scienziati hanno messo sotto esame diversi estratti alcolici di varie erbe, e hanno scoperto che alcuni, come la melissa, si legano ai recettori dell' acetilcolina meglio di altri ( non si sa però quali molecole effettuino questo tipo di attività). Ci sono due tipi di recettori per l'acetilcolina, in realtà quello nicotinico e quello muscarinico, ed entrambi sono fondamentali nelle comunicazioni tra neuroni. Nel cervello delle persone affette da morbo di Alzheimer i recettori nicotinici perdono efficacia; i sintomi tipici della malattia sono proprio legati alla perdita dell'effetto dell'acetilcolina in questi siti. Fornire a tali pazienti farmaci che migliorano l'attività dell'acetilcolina non costituisce per loro una cura, ma rallenta la perdita della memoria.
I ricercatori già citati hanno analizzato parecchi tipi di estratti di erbe per capire qual'è quello che meglio aderisce ai recettori della nicotina. La salvia non si lega a questi recettori. La salvia è stata analizzata perché si è dimostrata un efficace aiuto per le persone con l'Alzheimer, ma in modo diverso rispetto alla melissa; sembra infatti che inibisca la degradazione dell' acetilcolina  Viceversa la melissa non agisce in questo modo. E' molto interessante che la melissa si leghi in particolare ai recettori nicotinici, perché le aziende farmaceutiche si stanno concentrando su questi elementi, che possono evidenziare un nuovo meccanismo di azione dei farmaci contro l'Alzheimer. La maggior parte sembra agire prevenendo la degradazione dell'acetilcolina; questa almeno è l'ipotesi degli scienziati. Il problema di questa ipotesi originale è che la capacità di tali farmaci di svolgere questa azione non è legata alla loro reale efficacia clinica. Inoltre, alcuni di questi farmaci sembravano funzionare anche dopo che i pazienti ne sospendevano l'uso. E' stato scoperto che tali farmaci si legano davvero ai recettori dell'acetilcolina, senza però bloccarli né impedire all'acetilcolina di agire su di essi. Invece, accrescono l'azione del neurotrasmettitore o delle molecole simili dopo essersi legati ai recettori.Possono anche stimolare la produzione di altri recettori della nicotina che i malati di Alzheimer tendono a perdere.
La melissa non è una cura contro l'Alzheimer,ma può aiutare. I farmaci che agiscono nello stesso modo ne rallentano l'evoluzione.Lo sviluppo del disturbo è associato ad un'eccessiva infiammazione del cervello che induce l'accumulo di una proteina, la beta-amiloide che ne sporca gli ingranaggi.
Gli aromaterapeuti riservano sorprese.
Per quanto riguarda il potere rilassante di alcune fragranze tra cui la melissa, sono emersi meccanismi interessanti. Gli oli aromatici delle piante contengono molecole,i terpeni che vengono rapidamente assorbite dai polmoni e quindi passano al cervello. I terpeni sono biomolecole prodotti da molte piante,soprattutto conifere e da molti insetti, sono i componenti principali delle resine e di molti oli essenziali delle piante.
E' un azione degna di nota visto che il cervello è protetto dalla barriera ematoencefalica,che impedisce il passaggio di molecole chimiche estranee e potenzialmente pericolose. Le molecole liposolubili come i terpeni riescono a passare tale barriera e gli studi dimostrano che lo fanno quando vengono inalati.
Non sappiamo cosa esattamente facciano i terpeni della melissa nel cervello umano ma nelle colture cellulari alcuni di essi come la citronella migliorano l'attività di un neurotrasmettitore l'acido gamma- aminobutirrico che regola l'eccitabilità neuronale in tutto il sistema nervoso responsabile per la regolazione del tono muscolare.
Nel processo digestivo la pianta rilassa i muscoli coinvolti. La stessa azione viene effettuata da altre piante della stessa famiglia. Tale effetto è determinato dai terpeni, presenti nell'olio essenziale. L'olio e il so principale componente, il citrale componente principale dell'olio essenziale del limone,hanno rivelato un'azione in qualche modo rilassante su muscoli isolati e stimolati anche da sostanze che ne favorivano la contrazione. La menta ha il medesimo effetto perché un suo terpene, il mentolo, impedisce al calcio di penetrare nelle cellule muscolari eccitandole.
Azione antivirale i ricercatori hanno osservato che gli estratti acquosi di melissa combattono due tipi hi herpes( genitale e labiale). La sua aggiunta ad alcuni rimedi e l'efficacia osservata hanno spinto gli scienziati a studiarne il meccanismo di azione. Un mix di acidi polifenolici, hanno rivelato un'azione antivirale. Quando la melissa subisce uno stress le molecole si ossidano e aderiscono l'una all'altra, formando un complesso tanninico unico nelle piante della famiglia. Il tannino è una sostanza presente negli estratti vegetali capaci di combinarsi con le proteine della pelle animale in complessi insolubili, di prevenire la putrefazione da parte degli enzimi proteolitici e trasformarla in cuoio. Nella cellula vegetale i tannini sono separati dagli enzimi del citoplasma, ma quando avviene una lesione(attacco da parte di erbivori) la reazione tanninica può rendere meno assimilabile la pianta per il predatore.
Naturalmente la quantità di tali ingredienti varia da pianta a pianta, in base all'ambiente in cui cresce.Il meccanismo non è ancora chiaro.I tannini potrebbero agire inibendo l'adesione del virus alle cellule.
La melissa può influenzare la tiroide,almeno teoricamente.
Questa ghiandola interviene nei processi metabolici,accelerandoli. Se non funziona a dovere ci si sente stanchi, depressi, privi di energia e si accumula peso.Talvolta gli antagonisti della tiroide producono l'effetto opposto e paradossalmente stimolano il metabolismo in modo eccessivo causando palpitazioni, tremori. La melissa è una delle piante che potrebbero avere un'influenza sulla tiroide. Diversi studi dimostrano che alcuni componenti di questa e altre erbe, così come gli estratti di melissa, nelle mucche si combinano con l'ormone tireotropo, cioè stimolante della tiroide, alterandone la struttura, e impedendogli di legarsi ai suoi recettori tiroidei. La melissa in teoria potrebbe influenzarne il funzionamento; le persone che l'assumono non accusano particolari problemi a questo livello, quindi l'effetto è solo teorico.
La melissa ha un ottimo indice di sicurezza. L'uomo la utilizza sin dai tempi antichi e da allora a oggi non sono emersi effetti collaterali evidenti;l'essenza pura della pianta è ritenuta stupefacente, ma poco tossica. In piccole quantità può causare torpore e rallentare le pulsazioni cardiache.
La pianta può alterare l'umore. Test clinici dimostrano che la pianta ha un effetto rilassante. Tuttavia, non va' utilizzata prima di sottoporsi a qualche test che richiede tempi di reazione veloci.Sembra che diminuisca le abilità che richiedono una risposta veloce agli stimoli. 
Non va' assunta tutti i giorni in casi di disturbi tiroidei.
Esiste una lista con menzionate le prove di efficacia ma le inserirò solo se qualcuno molto curioso ne richieda menzione.
Sconsigliata a chi ha un glaucoma, a chi è in fase di gravidanza o allattamento, e va prestata molta attenzione  soprattutto dai soggetti che soffrono di ipotiroidismo.

Cosa utilizzare della melissa : Le foglie e le sommità fiorite; può essere essiccata in luogo fresco e asciutto. E' una delle erbe di San Giovanni,e la tradizione consiglia proprio di raccoglierla il 24 giugno per essere sicuri della sua efficacia
La conservazione della melissa viene fatta tagliando la pianta quando è ancora in fiore : si legano i rami in piccoli fasci e si appendono ad essiccare in luogo fresco e asciutto.
Proprietà: Ricca di olio essenziale, tannini, sostanza amare, mucillagine e amido; è anche antispasmodica, carminativa (rimedio che toglie l'aria che si è accumulata nello stomaco e nell'intestino), stomachica (che favorisce la digestione e l'appetito), emmenagoga (in grado di stimolare l'afflusso di sangue nell'area pelvia e nell'utero) e tonica.
Impiego: Infuso e vino per vertigini, nervosismo, stimolare l'appetito, facilitare la digestione e in caso di stanchezza eccessiva. Per uso esterno è uno stimolante cutaneo: aggiungere l'infuso all'acqua del bagno o utilizzarlo in lozioni per la pulizia del viso o come detergente intimo. In cucina è impiegata in piccole dosi per insaporire le bevande, insalate, frittate, carne e pesce. Viene utilizzata per la preparazione di liquori e per aromatizzare l'aceto.

Tutte queste nozioni sono prese da vari libri e da internet. L'unica farina del mio sacco è stata quella di assemblare le cose cercando dove possibile di chiarire al meglio determinati concetti e parole che per me risultavano abbastanza ostici.














lunedì 21 maggio 2012

Ho una grande passione per le piante,sin da piccola e nel giardino della mia casa provavo a piantare sempre di tutto,dalle belle di notte a fagioli,lenticchie e tutto quello che trovavo in giro!
Da pochi anni mi sono appassionata alla ricerca di libri che spiegassero nel modo più esaustivo tutto quelle curiosità e domande che da sempre mi sono fatta sull'utilizzo delle piante.
Ho sempre riscontrato un grande problema. Alcuni libri trattavano troppo superficialmente l'argomento,altri in maniera troppo specifica per una persona che come me non ha mai studiato in maniera approfondita la chimica; altri avevano delle immagini troppo piccole o dai dettagli confusi che non mi permettevano di capire bene di che pianta si trattasse,in quanto molte possono somigliarsi e non volevo trovarmi a  raccogliere una pianta simile magari.. velenosa.
Per le poche conoscenze che possiedo ho deciso di cominciare a trattare qualche pianta inserendo tutte le informazioni che sono riuscita a raccogliere da libri o dal web,cercando di dare un quadro il più possibile completo per chi come me non vuole solo fermarsi all'apparenza e al nome di una determinata pianta!
Spero di combinare qualcosa di buono e se mai qualcuno si troverà a leggere quello che scrivo è ben invitato a farmi notare errori, precisazioni o quel che sia, perché io sono qui prima che per dare informazioni, per imparare tutto ciò che mi è possibile sull'argomento. Se avete libri o qualsiasi cosa da consigliarmi io sarò qui per accettare critiche e consigli della nonna.
E adesso chiarite le mie intenzioni comincerò a scrivere qualcosa nel prossimo post.
A presto e grazie!
Oh mamma ...postare.....ma dove,ma quando?
Non ne ho mica tanta voglia...quasi mai..e quelle volte in cui vorrei scrivere davvero e apro questa pagina non riesco a fare nulla.

lunedì 24 gennaio 2011

Ed ecco Mandorle

Finalmente mi sono decisa ad aprire un blog, Mandorle. Il primo grande scoglio è stato scegliere un nome ma ho risolto in fretta poggiando lo sguardo su di una delle mille creme corpo che ho qui vicino e dopo aver scelto la mia preferita ne ho rubato il nome. Come può non piacere l'odore delle mandorle? personalmente mi ricorda dei giorni passati in campagna a giocare,raccogliere lumache,uva,fiori e ovviamente mandorle....quanto sono buone e che profumo! Per non parlare del latte di mandorle....